VISITA AL CORRIERE DELLA 2°M
Ho trovato tutto
molto interessante: affermano
Mercoledì 18 Gennaio 2017 la classe 2°M si è
recata al Corriere della Sera a Milano per visitarla e conoscere meglio la sua
storia.
Una volta arrivati, la guida iniziò a spiegare la storia del
Corriere: il giornale è stato fondato da Eugenio Torelli nel 1976. All’inizio
lavorava a Parigi, ma poi trasferendosi a Milano con alcuni soci fondò il
famoso giornale chiamato Corriere della Sera. Viene chiamato Corriere in
“onore” di chi consegna il giornale e
della Sera perché consegnato in tardo pomeriggio.
Dopo un po’ Eugenio si ammalò così assunse quello che sarebbe
diventato uno dei suoi più grandi aiutanti: Luigi Albertini che all’inizio
lavorava a Londra.
Continuando a spiegare la guida ha anche aggiunto il fatto che il Corriere
ormai fosse diventato famosissimo. Albertini ha fatto così costruire una sede
al centro di Milano da Luca Beltrami. Oggi il quotidiano non ha solo un formato
cartaceo, ci sono anche l’edizione digitale e il giornale online sempre
aggiornato.
In seguito dopo questa lunga spiegazione la guida ha fatto vedere
un video che tratta l’argomento della giornata del giornalista: la giornata
inizia circa alle 10:30 e finisce a tarda notte.
La mattina si apre con la lettura dei principali quotidiani
nazionali per avere un quadro completo della situazione. Ogni giorno in
redazione arrivano centinaia e centinaia di informazioni, ma il giornalista nel
suo articolo deve metterne solo una minima parte. Inoltre uno dei suoi compiti
più importanti è capire quanto un fatto possa suscitare interesse nei lettori.
Alle 11.00 si riuniscono in sala Albertini, dove, in collegamento
con Roma, discutono dei temi da trattare. Si inizia la preparazione del timone,
la suddivisione delle pagine e la scansione degli ambiti.
Ognuno a questo punto si deve preoccupare di scrivere un articolo
accattivante. Il pomeriggio segna il passaggio alla fase “operativa”: si creano
le prime bozze degli articoli che si dispongono sulle varie pagine, inserendo
anche le pubblicità degli sponsor (fondamentali per la sopravvivenza
dell’articolo).
Gli articoli vengono modificati numerose volte, infatti mutano in
continuazione e lo scopo del giornalista è riportare la notizia più fresca ed
esatta possibile.
Un gruppo di tecnici specializzati nel frattempo si occupano della
grafica, modificando e adottando al meglio le foto in ogni articolo.
La notte, dopo le 23:00, gli articoli devono essere ultimati, poi
avviene il controllo generale.
Al termine di ciò, il quotidiano deve essere trasmesso tramite
computer ai centri di stampa per poi essere distribuito in tutta Italia.
A questo punto, il giornalista lascia l’ufficio stanco, ma
soddisfatto del suo lavoro.
Alla fine del video e della breve visita in sala Albertini ho voluto intervistare un’alunna di 2°M, Alessia
Grillini, domandandole cosa le fosse piaciuto, cosa non le fosse piaciuto e
cosa avesse imparato da questa visita.
“Mi è piaciuta la visita in sala Albertini” afferma, “non mi è piaciuto
il fatto di non aver visto la sala stampa. Ecco cosa ho imparato: la vita del giornalista”
e ha aggiunto che non farà mai la giornalista.
Vorrei dare spazio anche ad una mia opinione sulla visita: credo
che questa visita per i ragazzi sia stata molto utile e la consiglio non solo
perché istruttiva, ma anche per chi vuole intraprendere questo lavoro così da
sapere cosa lo aspetta.
Monica Brancaccio