domenica 29 maggio 2016

RACCONTI FANTASTICI DELLA TERRA DI MEZZO

Progetto Biblioteca e scuola
NEL MONDO DEL FANTASY
La nostra classe ha partecipato al progetto "Racconti fantastici della Terra di Mezzo" nato dalla collaborazione della nostra scuola con la biblioteca di Cascina Grande e il Dottor Giuseppe Bartorilla. Nel corso dell'anno abbiamo scritto alcuni racconti fantasy coi relativi fumetti; riportiamo qui quelli che sono stati premiati durante la festa della scuola del 28 maggio 2016.


L’AVVENTURA DI CHEASE
Di Gabriele Granata e Matteo Mariotto

A Greenland era notte. Un ragazzo di nome Chease, biondo e dagli occhi azzurri, di 11 anni, era sul tetto di casa sua, a guardare affascinato il cielo.
In quel momento vide una luce venire verso di lui; era una fata: aveva gli occhi verdi, i lunghi capelli biondi, le ali trasparenti, era leggiadra e dal volto melodioso. Ella lo prese per mano e lo portò via con sé. Ella lo portò verso una stella dove era racchiusa UTOPIA, un leggendario mondo di cui si narrava nei testi antichi, composto da vari regni. Una volta scontratisi contro la stella, vi entrarono.
Arrivati, la fata si presentò, si chiamava Cristal; portò Chease davanti ad un castello, lì vi era un uomo dalla folta barba grigia e dai capelli chiari, che piangeva. La fata gli disse che era il re Artur, sovrano di quel piccolo regno dal lussureggiante verde, interrotto solo da un piccolo villaggio.
Chease gli chiese che cosa non andasse, il re gli rispose: “Lo stregone di nome Foul, che minaccia questo regno da anni, è tornato e ha rapito mia figlia Elena, nonché la principessa di questo piccolo regno”.
Chease allora promise di aiutarlo. Il re gli diede la sua spada magica Pendragon creata dal fuoco di un vulcano, la fata lo accompagnò nel suo lungo e pericoloso viaggio.
Si diressero verso il castello del nemico: dovettero attraversare due biomi diversi.
Un deserto, arido e asciutto, senza alcuna vegetazione, con sabbie dorate ed arroventato da un sole cocente.
Nel corso del cammino, Chease e Cristal percepirono la sensazione di infinito. L’uscita da questo luogo era custodita da un mostro dalle grandi chele e dotato di una mortale coda acuminata.
Il secondo ambiente che dovettero attraversare fu una giungla abitata da creature orribili e spietate, a caccia di prede da uccidere. Questo luogo era umido e caldo, con liane che pendevano da alberi giganti ed era abitato da un popolo di elfi; che faceva prigionieri tutti quelli che si addentravano in quel luogo.
In questi biomi conobbero due creature fantastiche: un mago ed un elfo …
Infatti, dopo lunghi giorni di cammino, videro una capanna di paglia e legno, dove viveva il mago Oldfire, dalle vesti semplici e dagli occhi castani, (era diverso da come se lo immaginava Chease) che li ospitò per bere e mangiare qualcosa.
Chease allora gli offrì alcuni doni del re, se li avesse aiutati nel loro viaggio. Il mago naturalmente accettò per il motivo che, per uscire dal deserto, bisognava uccidere lo scorpione gigante guardiano e loro avrebbero potuto aiutarlo nell’impresa.
La fata accecò lo scorpione con la sua luce magica; lo scorpione per difesa provò a colpirli con la sua coda dal veleno mortale, però Oldfire con delle scariche di fulmini lo paralizzò impedendone il colpo. E così potettero passare.
Dopo un po’ di tempo si ritrovarono nella giungla dove furono catturati dalla tribù della Fogliasecca governata da un elfo che si chiamava Legolas che li buttò nella loro prigione per tre giorni. Il quarto giorno Chease lo supplicò di lasciarli andare perché dovevano salvare la principessa Elena. Egli, scoperta la verità, chiese loro perdono e decise di accompagnarli nel loro viaggio.
Arrivati al castello, un potente drago dalle scaglie di un rosso ardente sorvegliava il vulcano che forgiò Pendragon situato vicino al castello dello stregone Foul. Inoltre, intorno al castello scorreva un fosso di lava ardente: quella cosa solo li separava da Foul. Ma per loro non era un problema perché il mago con l’incantesimo della levitazione li sollevò e li trasportò dall’altra parte.
Il drago, enorme e con sbuffi di fumo dal naso, si scagliò con furia addosso agli eroi colpendo la fata con i suoi poderosi artigli, stordendola e disabilitandola, per il seguito della battaglia. Il mago scagliava fulmini e l’elfo frecce avvelenate; ma fu tutto inutile poiché le scaglie del drago erano troppo spesse. Così il drago lanciò una potente fiamma sul mago, l’elfo, la fata e Chease. Il mago con le sue ultime forze li protesse con la sua bolla magica, ma essa poi si ruppe e il mago svenne. Successivamente il drago con un solo colpo d’ali, fece volare l’elfo, che sbatté violentemente contro un muro della torre e svenne.
Il drago stava per attaccare Chease. Stava per uccidere tutti gli eroi dell’avventura però nel momento del bisogno, dopo alcune preghiere fatte dal mago (rinvenuto), dal vulcano apparve una meravigliosa fenice dalle piume di fuoco che attaccò il drago.
Con il becco riuscì a penetrare fra le scaglie del corpo del drago e lo uccise, ma esso le procurò ferite tali da ucciderla a sua volta. Allora il gruppo (rinvenuto) fu ancora più determinato a uccidere lo stregone Foul.
Salirono sulla torre più alta del castello fino ad arrivare in cima ad essa.
Lì incontrarono Foul, aveva una folta barba scura, gli occhi neri come la pece e il vestito nero come il carbone. Egli scatenò potenti magie neutralizzando tutti gli eroi: dal mago, alla fata, all’elfo. Tutti tranne Chease che coraggiosamente estrasse Pendragon e trafisse nel petto lo stregone liberando la principessa Elena.
Chease in quel momento la vide, aveva più o meno la sua stessa età, aveva gli occhi azzurri e lunghi capelli biondi. Sembrava gentile e dolce: Chease fu molto colpito da Elena.
Poi davanti a loro apparve la fenice che li aveva salvati prima: era risorta dalle sue ceneri e, con il suo aiuto, tornarono al castello del re Artur.
Tornati al castello, Artur riabbracciò sua figlia e diede agli eroi tutte le cure di cui avevano bisogno e li fece riposare.
Quello stesso pomeriggio il re li nominò Cavalieri del Regno: il mago assunse il titolo di nobile; l’elfo di arguto; la fata di leggiadra e Chease di coraggioso.
Il re diede all’elfo una carrozza per tornare al suo villaggio, e il mago rimase ad abitare nel castello. Chease tornò a casa con l’aiuto della fata.
Chease venne lasciato sul tetto di casa sua, dove ripensò ai suoi strabilianti nuovi compagni di avventura speranzoso di rincontrarli e di rivedere Elena.


L'AVVENTURA DI JIM
Di Silvia Biondino e Monica Brancaccio
In una piccola città abitava con la sua famiglia Jim, un bambino molto magro ed agile dai capelli neri, gli occhi marroni e la bocca sottile. Era un bambino molto timido ed anche curioso. Un giorno scoprì nell'app store un gioco di nome Geometry Dash e decise di scaricarlo. Iniziò subito a giocarci e superò con facilità il primo livello. Ad un tratto lo schermo iniziò a risucchiarlo e lui non ebbe scampo. Per ritornare a casa doveva superare i dieci livelli che contenevano molte difficoltà: salti impossibili, personaggi strani e blocchi trasparenti che ingannavano i giocatori. All'inizio del quarto livello incontrò Trampolo, un personaggio altruista e gentile con tutti, anche se non era una persona ma un semplice punto luminescente che lo avrebbe aiutato a salire più in alto. Fino al quinto livello andò tutto bene, finché non incontrò Punto Sporgente, un personaggio malvagio, maleducato. In fondo però neanche lui era una persona, ma un semplice ago che spuntava sotto di lui uccidendolo e facendogli ricominciare tutto il livello da capo. Inoltre era uno dei livelli più difficili con mostri spara laser che lui doveva schivare. Jim era disperato, non riusciva a sconfiggere Punto Sporgente essendo timido e non volendolo affrontarlo faccia a faccia sconfiggendolo e umiliandolo, visto che lui era l'unico ad averlo ferito cosi tanto da farlo arrendere. Verso la metà dell'ultimo livello, di colore rosso essendo il più difficile, si ripresentò Punto Sporgente pentito di ciò che aveva fatto e pronto ad aiutarlo a sconfiggere il boss di Geometry Dash, uno dei personaggi più spietati del gioco, mostro enorme dai denti più appuntiti di un ago e dagli occhi più rossi del fuoco. Cosi alla fine dell'ultimo livello Punto Sporgente e Jim affrontarono il boss con degli oggetti magici trovati nel livello come un arco incantato con power II. Jim e Punto Sporgente vinsero contro il boss grazie alla loro collaborazione. Per sdebitarsi con Trampolo e Punto Sporgente decise di portarli con lui a casa facendo loro vivere una vita normale, senza ansia di personaggi cattivi che potevano ucciderli. Con questa esperienza Jim si rese conto di essere cambiato, acquisendo coraggio e autostima e inoltre non dimentichiamo che… vissero tutti felici e tecnologici!

LA SFERA MAGICA
Fumetto di Mattia Don e Gian Maria Stifani